(Patois Records 2019)
Il quintetto del trombonista Wayne Wallace (Murray Low, piano; David Belove, basso; Colin Douglas, batteria; Michael Spiro, percussioni), integrato da una ventina di musicisti, propone dieci brani in veste latin jazz. Cinque di essi sono firmati da Wallace, gli altri (tra cui Take Five, All the Things You Are e In a Mist di Bix Beiderbecke) sono classicissimi standard jazz, riletti appunto attraverso il filtro del sound cubano. I momenti migliori sono quelli più meditativi (come in In a Mist) in cui risaltano i suoni nostalgici degli archi (in dialogo con il piano e il trombone). Interessanti anche la versione in clave cubana di Take Five e So Softly, l’originale mash up di Softly as in a Morning Sunrise e So Wwhat.Tra le composizioni autografe il brano che dà il titolo all’album esprime al meglio la grinta con cui il quintetto interpreta la tradizione latin, ma anche una certa sicurezza di sé eccessivamente esibita. La band, infatti, è senza dubbio eccellente, ma a tratti un po’ troppo leziosamente neoclassica, almeno in questa registrazione.
Voto: 7
Alessandro Bertinetto