(Ravello 2019)
La musica del compositore e percussionista Thad Anderson è caratterizzata da uno stile post-minimalista particolarmente evocativo e rigorosamente definito. Nelle undici composizioni qui eseguite (quasi tutte in un unico movimento di durata non superiore ai dieci minuti) – principalmente per percussioni e, in 3 casi, per strumenti a fiato ed elettronica (quest’ultima chiamata a raddoppiare la voce solista, secondo una tecnica cara a Steve Reich) – la ripetizione di delicate frasi che si susseguono lungo territori armonici piuttosto statici, definisce paesaggi musicali di geometrico nitore. Il graduale procedere da un sequenza all’altra è paragonabile al formarsi di piccole creste d’onda su di un placido mare al tramonto. Lavorando con i parametri della durata e della sovrapposizione/ dell’intreccio di patterns melodico-ritmici, Anderson costruisce percorsi sonori di grande intimità; come se osservassimo, dal finestrino di un treno, il paesaggio circostante che lentamente ma inesorabilmente si modifica, evocando in noi ricordi e sensazioni celate ma non del tutto sopite.
Voto: 6
Filippo Focosi