(Sargent House/Goodfellas 2019)
Con il settimo lavoro in studio i chigaoani Russian Circles consolidano la loro autorevolezza in ambito post metal strumentale.
Il trio si esprime in modo compatto e da queste sette tracce emerge un’intesa perfetta, grazie alla quale, il sound è compatto, strutturato e privo di imperfezioni.
La quiete prima della tempesta di Hunter moon è troppo pacificata, ma funzionale all’esplosione serrata e decisa del metal di Arluck.
Con Milano il trio dimostra di sapersi muoversi senza problemi nei vari ambiti del metal e dintorni, in questo caso, l’enfasi data dal chitarrista Mike Sullivan, porta il sound da una dimensione aperta e scandita al territorio del prog-metal. Greve, invece, è l’inizio di Kohokia, scandita dalla batteria dell’ottimo Dave Turncrantz.
I due minuti e mezzo di quiete di Ghost on high, precede le cavalcate epiche dell’intensa Sinaia e del metal, quasi prog, di Quartered, con l’essenziale basso di Brian Cook, che fornisce al brano un magico tocco stoner.
Un ‘sanguinoso’ ottimo lavoro!
Voto: 9
Vittorio Lannutti