(Big Round Records 2019)
Già apprezzato pianista jazz, il canadese David Haney, classe 1955, si cimenta qui con la scrittura contemporanea, con un lavoro in otto movimenti dal suggestivo titolo ‘Birth of a City’. L’organico di musicisti impiegati suggerisce tuttavia l’ascendenza jazzistica del lavoro, essendo stato scritto per quartetto d’archi e quartetto “improvvisante”. Quest’ultimo comprende due percussionisti e due trombonisti, ma occorre sottolineare che anche agli archi sono affidati passaggi improvvisativi. Le inedite combinazioni timbriche sono uno degli ingredienti principali del fascino di questa composizione, che si snoda su territori espressivi ora notturni, ora più aperti, sebbene la mancanza di un chiaro senso di direzionalità generi talvolta un’impressione di monotonia, inevitabile quando il discorso tende eccessivamente all’astrattismo. Il successivo lavoro, Variations on a Theme, segue le stesse coordinate stilistiche; il tema a cui il titolo si riferisce è infatti tutt’altro che memorabile, rimanendo sullo sfondo di un affresco sonoro atmosferico e ricco di colori cangianti.
Voto: 6
Filippo Focosi