(Escape From Today 2019)
Paolo Spaccamonti, musicista torinese ben noto a molti ascoltatori attenti, è arrivato oramai a un livello di chiarezza e distinzione per cui le sue corde (letterali e metaforiche) sono immediatamente riconoscibili (basti ‒ ma non basta ‒ ascoltare la limpidezza di toni chitarristici di Un gelido inverno).
Questa raccolta assomma, ci perdonerà il piemontese l’arbitrarietà e la grossolanità dei paragoni, echi e riverberi che in Italia hanno pari solo in Egle Sommacal (cfr. Mettiamoci le maschere, Nina, Diagonal) all’occulto oscuro di progetti elettronici arcani come Demdike Stare (Ablazioni o Nessun codardo tranne voi); non mancano squarci apertamente black (Fumo negli occhi) . In una occasione salta fuori un’anima (ritmica) new wave inaspettata (Paul Dance), ma a dominare “Volume 4” è l’ariosità paesaggistica del grande cinema (Luce, Antonioni).
Musica realmente evocativa e pervasiva.
Voto: 8
Marco Fiori