(Dollybird Music 2019)
Jane Antonia Cornish arriva direttamente al cuore con il suo nuovissimo album ‘Seascapes’, una riflessione musicale sul mare, sulla sua immensità, il suo tempo eterno. Se, come sosteneva Albert Camus: “Solo la musica è all’altezza del mare”, questo album ne è sicuramente la conferma. Ed ancora prendendo in prestito un pensiero di Carl Gustav Jung: “Il mare è come la musica: contiene e suscita tutti i sogni dell’anima”, ascoltando assorti questo lavoro musicale ispirato ad esso, si sogna davvero, trasportati in un altro “pianeta” misterioso qual è appunto quello dei paesaggi marini. Come sempre, nel suo stile originale e personalissimo, Jane Antonia Cornish, fa germogliare la musica da singole note, singoli suoni che racchiudono mondi. Il timbro del pianoforte è avvolto dal morbido suono degli archi e, come d’incanto, ecco apparire un’atmosfera unica, meravigliosa e misteriosa allo stesso tempo, proprio come il mare. I tre brani iniziali, Seascapes I, II, III, appaiono come una suite ciclica, in cui vengono descritti paesaggi marini di incomparabile bellezza malinconica. In Yūgen, parola giapponese che esprime, in estrema sintesi, quel senso di stupore e meraviglia che proviamo quando prendiamo consapevolezza del mistero del mondo che ci circonda, quel senso di beatitudine e pace profonda di fronte alla contemplazione della natura, la musica sorge dal nulla, e si sviluppa in bellissimi accordi alternati a indecifrabili silenzi, come in un’ammirazione estatica di un qualcosa di straordinario. Drift è invece un dolce abbandono, un andare alla deriva cullati dalle onde, un viaggio solitario nella bellezza ed eternità del mare, dove la voce del violoncello diviene protagonista. Seascapes Epilogue, infine, sgorgando da una singola nota ripetuta al pianoforte ci avvolge in un lungo abbraccio, intimo e profondo, che ci accompagna dolcemente in mondi sconosciuti.
Voto: 10
Luciano Feliciani