(SIGE 2019)
Torna a farsi sentire lo statunitense sperimentatore Daniel Menche, con il suo bagaglio di lividi che ogni volta ci procura.
“Melting Gravity” è opera ispirata all’eterna ricerca dell’umana trascendenza, che sempre e comunque, deve sottostare alla gravità e alla sua pressione che c’ingabbia.
Il diavolo o l’acqua santa ispiratori di Menche, si risolvono in due lunghe composizioni affilate, organizzate su droni luminosi, massicci e debitamente ottundenti, che come lama calda nel burro affettano materia sbiella nel coppino.
Appaiono, si mostrano, s’aggrovigliano fra di loro, decadono e scompaiono,
Rallentare o accelerare perde senso, un fermo immagine metallico, in continua rigenerazione armonica, corde, ferraglia e osservazione/manipolazione post da stacco di testa (a volume sostenuto garantito).
Alla fine, tutto diventa bianco.
Voto: 7
Marco Carcasi