(Klopotec Records 2019)
Volutamente aspre e grezze sono le sonorità delle musiche composte dal “prolifico, creativamente bulimico ed eclettico Samo Salomon – chitarrista, bassista, compositore, produttore” (dotta autocitazione), la cui chitarra acustica è qui accompagnata dalla viola di Szlárd Mezei e dalle percussioni di Jaka Berger. Episodi swing, anzi quasi manouche (ascoltasi Mr. Ornette) e atmosfere dal respiro più espressivo e sospeso (ascoltasi Rise and Fall) trapuntano un groviglio di intrecci di improvvisazione astratta e ruvida (ascoltasi Free Piece). Ruvida, appunto, come le sonorità che una trio di questo tipo intende offrire. Benché a tratti divertente, scanzonato e, se esiste questa parola, favolistico (esiste pare: il correttore non ha battuto ciglio), l’effetto da gesso sulla lavagna (sto esagerando, ma è per rendere l’idea) che logora l’ascoltatore, logora appunto l’ascoltatore, troppo lo irrita. Ma essendo l’ascoltatore incolpevole (almeno fino a prova contraria), tanta crudeltà è ingiustificata.
Voto: 5
Alessandro Bertinetto
