(Oh Boy/Goodfellas 2019)
Kelsey Waldon ha risvegliato in John Prine la voglia di fare il discografico. “White notes, white lines”, infatti, è il primo disco che Prine pubblica con la sua etichetta, la Oh boy records in quindici anni.
Questo lavoro si muove lungo le direttive del country-pop e del bluegrass, che la Waldon ha registrato con la sua band itinerante, riuscendo così a solidificare il sound, dato il tempo trascorso insieme.
Omaggiando l’America più profonda, quella delle montagne e della tradizione la Waldon se con il proto-rock blusato della title-track ricorda le più profonde americane, vale a dire quelle dei nativi, con Black patch ci regala un delizioso valzer-country e con Sunday’s children un calzante e scandito rock-blues.
Non poche le ballate che impreziosiscono questo disco, a partire all’avvolgente Run away, passando per il country aggraziato di Kentucky, 1988 e la malinconica My epitaph.
In generale in questo disco spicca un ottimo lavoro di ricerca delle tradizioni.
Voto: 8
Vittorio Lannutti