(Only Fucking Noise 2019)
Suono industriale duro e puro quello di Mata, progetto dell’entroterra maceratese che picchia implacabile e “lamieroso” come manco i vecchi Test Dept nella perfida Albione quarant’anni fa (A Multitude) o i mai troppo lodati Tasaday nella coeva Brianza (Message No. 29).
Alessandro Bracalente, Mauro Mezzabotta, Emanuele Sagripanti più il “tecnico” Manuel Kopf (tutti già rodati da lunga militanza nell’indie locale) sguazzano in un immaginario sonoro di raffinate cartilagini palpitanti (Genesis P. Orridge sarebbe stato fiero di The Block ) e elettronica confrontazionale da fronte 242 (in Belgio avrebbero apprezzato Underwater); questo bigio umore post atomico (What’s Your Cover) non disdegna peraltro assalti Prodigy depurati di ogni sentore clownesco (M&D). Il tutto in veste formale curatissima (anche graficamente, a cura di Nicola Alessandrini)
Un solo aggettivo: massicci.
Voto: 7
Marco Fiori