Wire ‘Mind hive’


(Pink Flag/Goodfellas 2019)

Come i serpenti i Wire continuano a cambiare pelle, a dimostrare resilienza, anche di fronte ai cambi di formazione e in qualche modo a dire ancora la loro.
“Mind hive”, diciamolo subito, non è tra le cose migliori del quartetto britannico, ma ha una notevole dignità. Con brani strutturati più che sul post-punk su un pop-rock, che spesso si fa alt-pop, questo disco è molto essenziale, come si evince dalla durata che supera di poco la mezz’ora.
Tuttavia, il gruppo ha ancora molte frecce da lanciare, come il p-funk, che si miscela nel post-punk per tramutarsi nella new wave dei bei tempi di Primed and ready, percorso non dissimile i Wire lo hanno intrapreso con Humg, dando però a questo brano un’impronta più electro-dance dagli affascinanti risvolti ipnotici. L’unica apertura al rock, con una chitarra che affonda abbastanza è Catused, ma la marzialità e la circolarità che caratterizzano Be like them non ne sono molto distanti.
Non sarà tra i dischi migliori della loro produzione, ma “Mind hive” ha molto da insegnare alle nuove generazioni.

Voto: 8

Vittorio Lannutti

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