(Aerophonic 2019)
Potente, fulminante. Ma anche espressivo, virtuoso. Dal free a sofisticate inflessioni bebop. Da toni cupi e aspri a note brillanti e delicate. Questo è il sax, anzi i sax (baritono, tenore, contralto) che Dave Rempis sfoggia nelle due lunghe tracce di musica improvvisata che compongono questo album. Il titolo è come sempre molto secco; le copertine hanno un loro stile. Così come la musica della band (completata da Jim Baker al piano e all’elettronica, Joshua Abrams al basso e Avreeayl Ra alla batteria). Non ci sono dubbi: Rempis sa scegliersi i suoi compagni di viaggio. Devono essere versatili per poter accompagnare il sassofonista nelle sue scorribande, e solidissimi per essere sempre presenti quando vengono chiamati all’opera. Baker mi piace al piano in Exedra (l’influsso di gente come Cecyl Taylor mi pare lampante) e ancor di più alle tastiere (che sanno di organo hammond acido) in Mithrab. Tempo fa di Rempis scrivevo che l’efficacia del supo particolare stile è dovuta “all’ardimento di certi passaggi, ma anche, e a volte soprattutto, alla ricerca sonora e timbrica, ai soffiati, agli stridii, alle urla laceranti spinte fuori dal sax, alla capacità di modulare tra momenti di esplosiva energia ed episodi lirici (la cui dolcezza […] è comunque sempre thorny: spinosa)”. Non posso che ripetermi: questo è lo stile del sassofonista di Chicago. E non nascondo che mi piace e vorrei andarmelo ad ascoltare dal vivo. Vedremo.
Voto: 10
Alessandro Bertinetto
Aerophonic Records Bandcamp Page