(Innova 2019)
Un’ampia panoramica della produzione cameristica e orchestrale più recente del compositore americano David Dzubay (nato nel 1964 a Minneapolis) è quella che ci offre questo interessante doppio Cd della Innova Recordings. Si va da brani per strumento solo e quartetti (di sax e di archi), per passare a complessi più ampi fino ad arrivare all’orchestra e al concerto. Il fil rouge – se ve n’è uno – di lavori necessariamente diversi fra loro, consiste nella inesausta vitalità e mobilità ritmica, che percorre – in prima fila o sottotraccia – ciascuna composizione, attraversata da una energia che contagia da subito l’ascoltatore. Altra caratteristica comune è l’ispirazione extra-musicale della maggior parte dei brani qui eseguiti: dalle suggestioni astronomiche del quartetto per archi Astral a riferimenti a storia, poesia, fatti di cronaca anche recenti (Lament è ad esempio dedicato all’attentato alla sede di Charlie Hebdo del gennaio 2015), e persino allo sci alpino. Una varietà di temi e fonti che trova riscontro in un linguaggio poliedrico, che fa ampio uso di dissonanze e cromatismi, ma sempre facendo emergere un filo logico, una direzionalità, nonché dei picchi di pathos drammatico all’interno di ciascuna opera. Gli esiti migliori si hanno, a mio avviso, quando a questi elementi si uniscono stilemi del linguaggio tonale, il che accade ad esempio nel bellissimo concerto per tromba, violino ed ensemble da camera, dove si percepiscono influssi provenienti tanto dalla produzione orchestrale di John Adams quanto dalle micro-polifonie di Ligeti. Notevole anche l’orchestrazione, che si avvale di fantasiose e ricche soluzioni timbriche, mai puramente effettistiche.
Voto: 7
Filippo Focosi