(Mercury KX 2019)
Luke Howard torna alla ribalta con un bellissimo ed ispirato album dal titolo ‘The Sand that Ate the Sea’. L’artista australiano devolverà i proventi delle vendite ad un centro che aiuta i koala e all’Australian Red Cross, dopo i devastanti incendi che hanno distrutto milioni di ettari di foreste la scorsa estate, provocando la morte di almeno un miliardo di animali. Un album nato per commentare le immagini di un documentario filmato nell’outback town di Andamooka, Australia del Sud. La splendida musica evocativa di Howard riesce a descrivere queste immense lande desolate dei deserti australiani che si toccano con l’oceano. Una musica intima, profonda ed evocativa, fatta di accordi statici, di suoni rarefatti, di tappeti sonori avvolgenti, di arpeggi ripetuti su cui le bellissime ed eteree voci del gruppo vocale Shards dipingono melodie incorporee e celestiali. Lake Torrens, White Dam e l’abbagliante Future Coda, (che chiude l’album e di cui si può vedere il bellissimo video a questo link: https://music.youtube.com/watch?v=bWqy0Y7Fero&feature=share), sono tra i brani più rappresentativi del lavoro di Howard: un’opera che arriva direttamente al cuore, istillando emozioni intense ed elevate. Splendida anche la veste dell’LP color ghiaccio trasparente, acquistabile in serie limitata da 500 copie.
Voto: 9
Luciano Feliciani