(FatCat Records 2020)
Clarice Jensen è un’artista davvero interessante, autorevole compositrice e violoncellista che ha collaborato con nomi del calibro di Jóhann Jóhannsson, Max Richter, Björk, Nick Cave, Jónsi ecc. Dalle sue innumerevoli esperienze musicali nasce questo album dal titolo ‘The Experience Of Repetition As Death’. La musica, totalmente eseguita al violoncello dalla stessa autrice, e sottolineata da alcuni interventi di singolari suoni elettronici creati utilizzando pedali e campionatori che trasformano i suoni del violoncello, si costruisce per loop sovrapposti. Le idee melodiche ripetitive, vengono unite assieme e mixate al fine di creare ambienti sonori e atmosfere molto affascinanti e avvolgenti. Può essere considerato come uno studio musicale sulla ripetitività, che rappresenta d’altronde un concetto legato alla musica in quanto quella primitiva e ancestrale è basata su di essa. L’idea di ripetitività è altresì direttamente collegata alla morte, come molti studi psicanalitici insegnano: angoscia esistenziale, inquietudine, tormento, o all’opposto serenità e accettazione a cui pulsioni ripetitive spesso conducono. Tutte queste emozioni ataviche ed inconsce si possono intravedere fra le “pieghe” della musica di Clarice Jensen, come ad esempio accade in modo molto intenso in Metastable, brano ispirato al bip ripetitivo delle macchine dell’ospedale a cui la madre malata era attaccata, che può essere, come ci suggerisce la compositrice stessa, ora bellissimo e affascinante, ora fastidioso e irritante. Un lavoro di concetto, una musica cerebrale, ipnotica che porta in sé tutto il peso dell’idea della morte.
Voto: 8
Luciano Feliciani