(Idroscalo Dischi 2020)
Completa ed espande materiali fermi da una quindici di anni Mario D’Andreta, da quel “Sequence A” edito sotto il moniker Doctor Who, oggi come allora, in modalità rielaborazione digitale field recordings, smontati, ridotti all’essenziale, strattonati (meno di ieri) e ricomposti.
Arte acusmatica sempre in bilico fra opera di espansione gassosa style, sommessi passaggi ritmo/macchina e istanti di contemplazione immobile.
Gergo post industrial / isolazionista maneggiato con sensibilità sottrattiva da sound art, aggiornato alle paturnie contemporanee dell’oggi.
Chi apprezza le nubi cariche di pioggia all’orizzonte si faccia sotto.
Voto: 8
Marco Carcasi