(Mesmer Produzioni / EeeE / I Dischi Di Plastica 2019)
C’è una notte di Natale del 2017, magica o terrifica (fate voi, io son per le fatine), che spalanca occhi, riempie orecchie e fornisce parole e parole, che poi son quelle di un mondicello tondo, dove partono telefonate e ci son cosce e cuori sfranti, calze a rete, lacrime e felpe leopardate, partono telefonate, domani chissà, clacson che suonano, tante occasioni per dire: non ce l’ho fatta.
Amici e amiche poi, tanti, balli, tanti, alcuni ruspanti, altri come sopra, sfranti, e poi, son gente in cerca di gente, confusioni di gente gentile, scambiamenti, cambiamenti e camuffamenti.
C’è che l’inizio lo scordo, poi proseguo e ricordo.
Il fatto in casa, la poesia, il mondo che suona, svitamenti di palpebre su mondo stralunato, piccole confessioni, polvere di stelle e tanti amici detto prima (Raffaello Dileo / Aldo Becca / Edoardo Ricci / Jacopo Andreini / Inserirefloppino / Benpresto, solo per citarne alcuni), il popolare e il concreto, la vita teatrino lisergico per marionette isteriche, bimbi che sbattono e poi qualcuno che va via e non capisci bene il perché.
Poi fine, ma puoi ripetere.
Voto: 8
Marco Carcasi