(Da Vinci Classics 2020)
Il Quintetto Anemos, formazione cameristica italiana nata nel 2010 e comprendente flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto, ci conduce, in questo bel Cd Da Vinci, alla scoperta di un repertorio che dal Novecento storico arriva fino ai nostri giorni. Per la maggior parte dei casi si tratta di composizioni nella forma di suite suddivise in brevi movimenti, a partire da uno dei cavalli di battaglia del quintetto, vale a dire i Pupazzetti Op. 27 di Alfredo Casella, opera sospesa tra modernismo, atmosfere metafisiche e scrittura neoclassica: nell’ascoltarla, è possibile figurarsi i manichini di dechirichiana memoria prendere vita e abbozzare stravaganti movimenti di danza. Tanto le Five Easy Dances di Denes Agay quanto le Antiche danze ungheresi di Farkas sono raffinate e brillanti rielaborazioni di musiche popolari (che nel primo caso spaziano dalla polka alla rumba). Molto interessanti le tre composizioni più recenti firmate da autori italiani contemporanei. Se i sei movimenti di Perpetuum Immobile di Marco Lombardi forniscono altrettante – fantasiose e talvolta divergenti – interpretazioni musicali dell’idea di un movimento continuo che finisce per girare a vuoto, l’ispirazione matematica e astronomica che sorregge il lavoro di Salvatore Di Stefano, L’antico segreto dei cinque, si concreta in episodi capaci di coniugare rigore polifonico e vivacità ritmica, con momenti di suggestiva sospensione. Di sospensione e senso di attesa si deve parlare anche per Nocturnal Awakened di Alessandro Elia, che si sviluppa in un unico movimento in cui l’autore di trasporta in un tempo altro, sperimentando originali tecniche di elaborazione e combinazione timbrica che permettono una volta di più ai bravissimi musicisti del quintetto Anemos di mostrare la loro bravura, insieme a una notevole sensibilità interpretativa.
Voto: 7
Filippo Focosi