(Farpoint Recordings 2019)
Suonato e registrato fra Irlanda e Islanda, “Easy Perfection Salad”, coniuga clangori operosi di gentile non invadenza, particolari risonanze ambientali e lividi violacei fra l’astrale e l’interiore in raggrumo.
Minimalismo da scavo post-industrial in corporale risveglio dronante o se preferite, alternativa soundtrack di un Herzog visione in assenza di movimento.
Schermi vuoti e fissi in trasfigurazione scultorea contemporanea, un refolo vibrante ad aleggiar su metalli sfregati, materia rimestata e qualche ingranaggio che si aziona solitario.
Resta un brusio di voci in lontananza e la pressione di uno spazio vuoto ma non immobile.
Voto: 7
Marco Carcasi