(Dio Drone / Dornwald Records / Il Dio Selvaggio 2019)
Una serie di sketch strumentali, azione e risultante in congelamento immediato su nastro e dunque, scarso maneggio in fase post.
Sintetizzatori analogici, una viola, un pianoforte preparato, field recordings, un violino e poco altro.
Materia che s’innesta su proiezioni interiori di caleidoscopica lividezza, che appare in veloci crescendo, fluttua stanziale e poi si dissolve, camere anecoiche dell’anima con pulsazioni e scricchiolamenti in bella evidenza (e col suono e immagine, l’autore traffica di non poco, sopra/sotto/ovunque).
Nel frattempo, scenari di tormento in bianco e nero deflagrano in una romanticheria di schegge (una goccia di sangue cotta dal sole di una giornata perfetta, orizzonti e presagi, nulla a fuoco ma invitanti come non mai, bianco assoluto e una vecchia striscia di Silver Surfer, impiastrata e strappata in svolazzo).
Voto: 8
Marco Carcasi
Dio Drone Records Bandcamp Page