(Klanggalerie 2020)
Versione CD con due brani in più del vinile edito dalla londinese Blackest Ever Black lo scorso anno.
Un guazzabuglio paludoso e seducente, fra umori post-punk e spigoli jazz, l’arte dell’impro, materia concreta e stati d’alterazione.
“Ice Exposure” e la seconda uscita per il french-trio composto da Jac Berrocal (classe 1946, tromba e inquietudini vocali), David Fenech e Vincent Epplay (chitarre, field recordings, gamelan, berimbau, drum machine, synth ed elettronica varia/avariata).
Ai due per farla breve fumano d’esperienza di non poco, e il Berrocal, non può trovar di meglio per esibirsi nelle sue performance tra paranoia e psicodramma in salsa quasi No.
Espansioni noir di spettrale violenza per lo più, come degli Anti Group in fase di istant composition dai toni più zuzzerelloni.
Te lo avvolgi tutt’attorno stretto stretto e senti tu che particolari brividini.
Chapeau.
Voto: 8
Marco Carcasi