(Ants Records 2020)
Il flautista italiano Manuel Zurria propone questo lungo doppio album il cui titolo coglie perfettamente l’essenza dell’operazione. I brani interpretati, alcuni lunghissimi, altri discretamente brevi, sono composizioni – in molti casi ri-arrangiate per flauto/i, a volte supportato/i da altri strumenti tutti suonati da Zurria (in particolare effetti, percussioni, percussioni giocattolo)- di esponenti, celebri e meno celebri (magari semplicemente perché più recenti), del minimalismo: Számzene I – counting music (for Tom Johnson) e Számzene II – instrumental version, in LA (1995) di László Sáry (1995), Dance #2 (1979), Dance #4 (1979) e In Again Out Again (1968) di Philip Glass, Canon (2017) di Adrián Demoč, Clapping Music (1972) e Reed Phase (1966) di Steve Reich, Bagatelle (1985) e Bagatelle 2 (2019) di Howard Skempton, Dorian Reeds (1965) di Terry Riley, 7 Flutes (2015) di Kevin Volans, Carduelis (2018) di Rytis Mažulis, Water-Wonder (1981-83) di Tibor Szemző, Harmonium #1 (1976) di James Tenney e Kalno Sutartinė (VII) (2015) di Ričardas Kabelis.
I protagonisti assoluti di questo viaggio sonoro, della durata di circa due ore e mezza, nelle sottili pieghe del minimalismo musicale sono due. Il primo è il virtuosismo dei flauti di Zurria, che già vanta registrazioni importanti e collaborazioni con compositori eccellenti, tra cui Sylvano Bussotti, Aldo Clementi, Alvin Lucier, Salvatore Sciarrino, Giancarlo Cardini, Philip Corner e Noah Creshevsky. La seconda protagonista è la ripetizione. Estenuante, la musica ripete, ancora una volta di più, il pattern melodico-ritmico su cui si basa, articolandolo lentamente con gradualissime, magari quasi impercettibili, variazioni. E così facendo, girando spesso in tondo per dir così all’infinito (questa l’impressione che subisce la nostra attenzione di ascoltatori), cattura la nostra percezione uditiva che si lascia portare via da questi mantra vorticosi trascinando con sé la nostra mente negli spazi siderali del sempre uguale… eppure anche sempre, sottilmente, diverso.
Voto: 9
Alessandro Bertinetto