(Brigadisco/Only Fucking Noise Records 2020)
Tornano i marchigiani Tetuan, e tornano con formazione allargata: con i fondatori Cristiano Coini al basso ed Edoardo Grisogani alla batteria troviamo Giuseppe Franchellucci al violoncello, Alessio Beato alla chitarra e ai synt, Domenico Candellaro alla batteria e alle percussioni. Nuova formazione ma orizzonti gli stessi che contraddistinguono la band, ricerca di suoni e “visioni indotte dai suoni”, che possano allietare la mente e le membra dell’ascoltatore. Per avere tutto ciò basta iniziare a lasciarsi andare all’ascolto del loro nuovo album ‘Serpent of Wisdom’, che era stato preceduto qualche mese fa da un Ep in formato cassetta (lunga vita alla cassetta!) con 4 brani, che ritroviamo nell’album. Bando alle ciance e iniziamo subito la “festa” con Serpent of Wisdom surreale cavalcata psych-orientale che mette sul tavolo le credenziali del quintetto che spiega a “suon di note” la sua filosofia; la tensione non scende con Abduction sorta di trance hip hop da deserto lunare, oppure Shiva lenta “ambient” mistica, e ancora la progressione psych-punk di Illuminatus. Momento di stasi, riflessione a cottura lenta con la simil ballata Gustavo Roi che vede la formazione allargata con l’artetetriano Matteo Pennesi al granular synt, e Pavel Eremeev alla chitarra, poi a seguire Timewaves into the pyramid, inquietante batteria che crea un tappeto sonoro accompagnato da synt che aprono ad una “calma” attesa di inaspettati sviluppi sonori, che si svelano con Brama, ambient “pulsante” che chiude il cerchio di ascolto… e consigliamo di riascolto selvaggio e ripetuto. Per ora cercateli su Bandcamp in digitale, aspettando il vinile quando si decideranno a farlo.
Voto: 8
Marco Paolucci