(Autoproduzione 2020)
Ci sono i due computer di Gianluca Favaron (Under The Snow / Vetropaco / Zbeen e tanto altro) e Fabio Ricci (Vonneumann / dTHEd), che cominciano a scambiarsi un bel tot di materiali.
I due, annuiscono e osservano l’intruppo in divenire.
C’è poi la presenza e l’interazione della rete neurale di Verena Becker, che è un’intelligenza artificiale con i suoi gusti e il suo linguaggio.
E qui, verrebbe da dire: son cazzi.
Ma cosi in quest’inizio di gioco, non è.
Particelle energetiche in sospensione fuori asse, i muri di gomma dei cataloghi Warp e Rephlex incastrati fra i denti, Verena, annuisce, osserva, invita e pare, sorridere.
Da una parte all’altra della stanza ma pure da fermi.
Oggi, mentre aspettavo il verde, sotto un sole da fine certa, con le scarpe che affondavano nella strada in scioglimento, ci sarebbe stato da Dio.
Voto: 8
Marco Carcasi