(col legno music 2019)
L’etichetta viennese pubblica un doppio cd, da intendersi come la continuazione dell’album ‘Les Espaces Électroacoustiques I’ pubblicato nel 2016, che presenta alcuni tra i contributi più significativi della musica elettroacustica della tradizione colta europea della seconda metà del XX secolo. Informato da un interesse storico e filologico basato sui materiali dello Studio di Fonologia della Rai di Milano, dello Studio per la musica elettronica della WDR di Colonia e della Paul Sacher Foundation di Basilea, il lavoro è stato eseguito all’Institute for Computer Music and Sound Technology dell’università di Zurigo in collaborazione con Tempo Reale – Centro di Ricerca Produzione e Didattica Musicale, fondato da Luciano Berio (1999). Proprio il compositore ligure è uno dei protagonisti del doppio album con il pezzo Altra Voce. Gli altri lavori proposti sono alcune opere maestre di Luigi Nono (Omaggio a Emilio Vedova, 1960; La fabbrica illuminata, 1964; A floresta é jovem e cheja de vida, 1965-69), due brani di Gottfried Michael Koenig (Klangfiguren II, 1955-56 e Terminus X, 1967) e il celebre Kontakte di Karlheinz Stockhausen, 1958-60), in cui il compositore tedesco, tornando sui suoi passi, apriva appunto ai contatti tra compositore ed interpreti (nella sua precedente produzione relegati al ruolo di semplici esecutori). Se escludiamo il brano più recente, quello di Berio, decisamente più fresco, anche grazie all’interplay fra le voci e i flauti, gli altri brani sono esemplari di quella neue Musik d’avanguardia degli anni ’50 e ’60 celebrata da Adorno, che risulta al nostro udito di oggi un po veraltet, invecchiata. Ma sono brani davvero celebri, direi dei pezzi da collezione dell’“imaginary museum of musical works” vagheggiato quasi trent’anni fa da Lydia Goehr nell’omonimo libro. Fa quindi piacere poterli riascoltare in versioni così curate dal punto di vista interpretativo e sonoro.
Voto: 8
Alessandro Bertinetto