(A tant rever du roi/Buzzhowl! 2020)
Con questo terzo lavoro i Blacklisters continuano a macinare suoni impetuosi, a riempire gli ambienti di feedback e noises e a cantare in modo slabbrato. Con il loro post-punk irriverente non fanno sconti a nessuno e se sullo sfondo hanno il passo marziale dei Killing Joke, le chitarre e il cantato hanno la stessa intensità e la stessa enfasi che si trovano nei dischi dei Pissed Jeans e dei The Jesus Lizard, evocando anche le ottime cose degli ultimi anni pubblicate in Inghilterra in ambito post-punk.
Queste ultime sonorità emergono in particolare nella graffiante Sports drinks. Con White piano sono più isterici che mai con il loro punk’n’roll noise e schiacciassi, da far invidia ai primi Mudhoney.
Come se non bastasse l’apice dell’aggressività viene raggiunto nella percussiva e scheggiata Motivational speaker e nella roteante e serratissima Strange face. Per fortuna che in I read my own mind il ritmo decelera un po’, ma le chitarre sparano ondate di noise a manetta.
Speriamo di vederli presto dal vivo da queste parti, il loro sound è catartico in questa fase di incertezza e di insicurezza!
Voto: 9
Vittorio Lannutti