Alessandra Novaga in concerto, Mount Echò Festival 03, al Teatro “bomboniera” delle Logge di Montecosaro, ieri sera, 12 settembre 2020…
Tutto pronto in attesa, con la sedia a sinistra, la chitarra elettrica col leggio basso davanti, la cassa di legno “dorato” a destra e i vari strumenti di distorsione a pedali.
Teatro grigio chiaro con stucchi bianchi e oro, ancora vuoto, palco con sullo sfondo una tenda rosso fuoco di velluto pesante… e il suono dei passi di Derek Jarman sulla ghiaia… ciottoli bianchi, non troppo grandi, percorso regolare e tranquillo, forse in piano.
Poi Alessandra Novaga entra, ed inizia, piano, con le mani nervose, a tirare le note, vibrazioni, arpeggi, corde pizzicate e stiracchiate, poi in crescendo minimo di tensione.
I passi nella ghiaia sempre sotto, ad un tratto anche la voce di Jarman che racconta dei suoi fiori e del suo giardino, la sua passione per le piante che riescono a crescere e rigenerarsi ovunque, ed immagino sul serio che, sullo sfondo, ci sia la centrale nucleare, ne sento il brusio.
Un ascolto concentrato, magico, come l’atmosfera creata dalla Novaga.
Appena terminato il concerto, due chiacchiere con l’artista, oramai rilassata, affabile e simpatica, con alcuni dei più loquaci ascoltatori, desiderosi di approfondire la conoscenza anche della persona oltre che dell’artista.
Davvero un viaggio toccante in un lavoro ispirato e riuscito, secondo la mia modestissima opinione di ascoltatrice emotiva.