(Dischi Obliqui 2020)
Avendo affrontato la maggior parte dello scibile sonoro più laterale e estra-vagante nelle precedenti nove raccolte, Filippo Bordignon alias Casa stavolta, in “Ultimo esordio”, si cimenta a modo suo nel blues cubista e nel proto jazz dadaista (esemplare Una tomba in sogno, rifacimento post atomico di Graveyard Dream Blues di Bessie Smith). Aiutato da undici eccellenti musicisti – le colonne portanti e co-arrangianti sono comunque il chitarrista Marco Ferrari e il pianista Mauro Spanò ‒ che hanno operato presso lo ZoomMyHome Studio e la scuola di musica Thelonius di Vicenza nel pre-Covid 2018-19, Bordignon propone sei originali e sei (vetuste) tracce di altri in raffinata monofonia.
Ermetico e obliquo, al solito: Tom Waits lunare e alieno (Il capannone), Hoagy Carmichael picassiano (Brutto amore).
Colonna sonora possibile di un Pupi Avati sperimentale e sudista.
Voto: 6,5
Marco Fiori