(BMOP/sound 2020)
La Boston Modern Orchestra Project diretta da Gil Rose prosegue nella sua opera di valorizzazione del repertorio sinfonico contemporaneo proveniente dagli Stati Uniti d’America, eseguendo, in questa nuova uscita discografica della BMOP/sound, pagine orchestrali del compositore americano Eric Nathan. A dispetto della sua (relativamente) giovane età (essendo nato nel 1983), Nathan dà mostra di una padronanza davvero notevole della compagine orchestrale, il che gli permette di trovare combinazioni di straordinaria efficacia, anche in termini dell’impatto drammatico che in taluni passaggi si viene a creare. Si tratta di lavori in cui abbondano densità contrappuntistica e intricate poliritmie, e in cui non mancano dissonanze e cromatismi armonici, mai fini a se stessi tuttavia, ma sempre usati in funzione espressiva e nel rispetto di una ferrea logica strutturale che sorregge ogni minimo dettaglio (“La mia musica è ricca di dettagli … ma il significato più profondo risiede nella logica formale su larga scala che regola ogni singolo brano”, afferma il compositore nelle note di copertina, arricchite peraltro da una approfondita disamina delle composizioni a firma di Robert Kirzinger). In ciò, e nella complessità di scrittura che ne governa lo sviluppo, si avverte l’affinità con celebrati autori contemporanei quali Kernis e Turnage, sebbene non vi sia traccia, in Nathan, delle commistioni stilistiche con altri generi (soprattutto il jazz) felicemente praticate da questi ultimi. Tecnica compositiva messa al servizio dell’ispirazione, che trae linfa dalle fonti più disparate – musicali (Omaggio a Gesualdo, Timbered Bells), letterarie (The Space of a Door, Icarus Dreamt), archeologiche (Paestum) – per un autore da seguire con attenzione e interesse.
Voto: 7
Filippo Focosi