(Da Vinci Jazz 2020)
Esperanto è il nome che è stato dato al tentativo, forse utopico, di creare un linguaggio verbale universale forgiando una sintesi di quelli esistenti. Esperanto è anche – non a caso – il nome del Trio protagonista di questo Cd, al secolo, Luca Falomi alle chitarre acustiche ed elettriche, Riccardo Barbera al basso (e al contrabbasso), e Rodolfo Cervetto alla batteria: tre musicisti animati dal desiderio, senz’altro più praticabile, di tracciare un sentiero in cui possano incontrarsi e fondersi linguaggi musicali eterogenei: principalmente, classico, jazzistico e popolare. Nelle composizioni firmate da Falomi e Barbera, melodie di grande freschezza e cantabilità, armonie e sonorità mediterranee, sezioni ritmiche vivaci ed elastiche si fondono in un dialogo tanto fluido quanto intrigante, che lascia trasparire un’intesa umana e musicale. I tre musicisti sono abilissimi nel lavorare finemente il materiale melodico e ritmico, affidandosi all’improvvisazione in maniera discreta, incisiva, e mai eccessiva, producendo studiate variazioni dinamiche, suggestivi mutamenti d’atmosfera, accensioni e distensioni emotive che rendono l’ascolto sempre vivo e interessante. Particolarmente convincenti sono i brani in cui al trio si aggiungono i brillanti e cangianti fraseggi della fisarmonica di Fausto Beccalossi e le suadenti e malinconiche trame disegnate dal sassofono di Javier Girotto. In chiusura, il trio propone una personale e raffinata rivisitazione di un classico del chitarrista e compositore brasiliano Egberto Gismonti, maestro assoluto di quella contaminazione intelligente tra generi che informa l’intero Cd.
Voto: 7,5
Filippo Focosi