(Gearbox Records 2020)
Debut album per il batterista e produttore elettronico londinese Chiminyo.
Robetta parecchio forte che viaggia bella staccata da terra.
Sequenze percussive che tramite software, ad ogni colpo, innescan torrenti di eventi, spesso da euforica perdita di conoscenza.
Si fluttua spediti fra bordate sul limite di una fusion/ambient/world, ambiziosamente maestosa e cinematografica.
Di sensibilità jazz e affondi da club, capace di rapidi tormenti sinfonici (…Higher Together…) e subito dopo velluti acid intrisi di soul in srotolamento (Breathin’).
Ogni brano un bel viaggione e l’effetto tappezzeria è evitato.
Siam ancora nella fase del bello grasso ma, se la cosa non spaventa, signor disco.
Voto: 7,5
Marco Carcasi