(Room40 2020)
Album digitale per il multi strumentista statunitense Samm Bennett, che in “Oscillendulum”, ci presenta una serie di composizioni realizzate con il solo ausilio di un synth della Roland (Juno 60), acquistato per pochi yen nel 2005 a Tokyo.
Lunghe stringhe di suono in reciproco attorcigliamento gentile.
Una bislacca e minimale passeggiata con le scarpe leggere leggere, l’andatura non può altro che esser ondeggiante, con in capa una vaporizzazione spinta di Steve Reich ma più che altro, serie struggente di amorosi sketch tra pigolanti flussi continui.
Sequenze, prive di ogni attacco e dal sustain infinito, in avviluppo serpentello mentre con lingua viperina s’imbastiscono dialoghi e trame di bellezza inusuale.
Ma tanto oltre lo steccato.
Voto: 8
Marco Carcasi