(OFN Records 2020)
Senz’altro intonata a distopici e dolorosi tempi di pandemia l’elettronica spessa e contundente dell’EP che i MATA ‒ Mauro Mezzabotta, Emanuele Sagripanti, Alessandro Bracalente, già nei Nevroshockingiochi ‒ condividono in modalità parallela ma concettualmente coesa con moraljetlag (già produttore del precedente album della band, “Archipel(o)gos”).
“DGF”, prodotto in modalità claustrale, nel suo dipanarsi tra sussulti e interruzioni, registra il prevalere netto dei suoni sulle canzoni (a differenza di produzioni elettroniche più à la page, come le Minuit Machine), riportando alla memoria i Cabaret Voltaire e i Nitzer Ebb meno danzerecci e più attenti alla sostanza della produzione ferrosa, come gli Swans d’annata.
Massicci; non scappano dal fuoco virale, lottano.
Voto: 6
Marco Fiori
