(Setola Di Maiale 2020)
Lenta e cinematica transumanza emozionale.
Quiete ventosa e cieli tersi.
Che odora di fumo e un poco scalda ancora le mani, la coda dell’occhio che afferra la tempesta in arrivo a mangiarti il coppino.
Voci e filamenti pastorali, spersi svolazzanti su sfumature di bianco cangiante.
In take unica e no overdubs, come contemporaneo aggiornamento impro/folk/dronante di antiche pagine Kranky.
Minimali, con un raschiante sibilo world, nascosto nel fondo del pozzo a specchiarsi con lune tremolanti.
Un sentiero defilato, di persuasivo fascino sbrecciato.
Voto: 8
Marco Carcasi