(Krunk Records, 2020)
I Sigur Ròs tornano nel 2020 con un ‘nuovo’ album legato a un vecchio progetto che voleva raccontare in musica il poema islandese ‘Odin’s Raven Magic’. Questa idea, che fu realizzata 18 anni fa al Barbican Centre di Londra con un grande concerto con la collaborazione dell’Orchestra del Conservatorio di Parigi e del Coro della Schola Cantorum, viene ora ripresa dal gruppo islandese e proposto finalmente in veste discografica. Dopo un preludio misterioso e affascinante affidato agli archi, prende vita il racconto musicale che si svolge nei successivi sette brani. Il disco è un vero e proprio viaggio epico-sinfonico, ricco di sonorità affascinanti che si elevano a partire dalle armonie e dalle atmosfere dell’affascinante musica folk islandese. Le melodie sembrano antiche litanie primigenie, che veleggiano sopra immensi tappeti armonici di archi e suoni elettronici, con intensità quasi ipnotica. Un’opera davvero ben pensata e ben costruita, che segue coerentemente un filo rosso a partire dal Prologo sino ad arrivare al grandioso finale di Dagrenning. Una musica di grande fascino che riesce molto bene ad evocare le potenze ancestrali delle saghe islandesi.
Voto: 7,5
Luciano Feliciani