(Discus 2020)
Il trio britannico formato da Nick Robinson (chitarre, tastiera, elettronica), Martin Archer (legni, tastiere, basso elettrico, elettronica) e Steve Dinsdale (batteria, tastiere, elettronica) esce con questo interessante breve disco – due brani/suites da circa 7 minuti l’uno – che propone un impro-progressive rock strumentale in stile Sheffield. Ricco di atmosfere psycho-lounge, suoni allettanti tra il liquido e il graffiante, e sviluppi quasi-narrativi ben congeniati, l’album immerge l’ascoltatore in volute avvolgenti di suono, tra suggerimenti melodici e ondate robuste quasi-punk. Come mi sta succedendo sempre più spesso, tuttavia, percepisco aspetti delle musiche e dei progetti di Archer come un po’ ammiccanti, un po’ ripetitivi. Forse ciò è dovuto alla grande quantità di lavori che in continuazione il musicista britannico sforna con questa o quella formazione. Ma ciò non toglie validità al disco.
Voto: 7
Alessandro Bertinetto