(Neuma Records 2021)
James Caldwell è uno che il sound ce l’ha in tasca, e non è un modo di dire. Le fonti sonore originarie delle piccole pieces di musique concrète contenute in ‘Pocket music’ sono oggetti che teneva in tasca: monete, chiavi, elastici, quadernetti, portapillole di plastica. A questi si sono via via aggiunti palline da ping pong, matite, cucitrici, persino M&Ms. In un certo senso, suoni “autobiografici”, provenienti da oggetti e consuetudini familiari (le MnM’s servite in una boccia di cristallo, un tavolo preso dallo scantinato del fratello, strumenti adoperati per disegnare o fotografare ecc.)
Il risultato è straniante, bizzarro, a suo modo tenero anche se, come sempre accade con la musique concrète, vagamente inquietante. Caldwell è compositore e artista visuale, professore alla Western Illinois University, co-direttore del New Music Festival, insomma uno col curriculum bello pieno. Non sorprende che abbia lavorato a questi frammenti d’elettronica moderna nell’arco di un ventennio.
Voto: 7,5
Marco Loprete