(Neuma Records 2021)
Musica delle sfere celesti. ‘Shapes of inner timespaces’ di Juan J. G. Escudero sin dal titolo gioca con concetti “iperuranici”: forma, tempo, spazio. Categorie filosofiche che il musicista spagnolo traduce in rapporti matematici e quindi in musica. Rigorosamente d’avanguardia, anzi spettralista, il che significa: esplorazione degli armonici, aleatorietà vs periodicità, tempi dilatatissimi, in definitiva suoni spettrali (nel senso completo del termine).
Diceva Gérard Grisey, fondatore dello spettralismo: “Lo spettralismo non è un sistema come la musica seriale o anche la musica tonale. È un atteggiamento. Considera i suoni non come oggetti morti che puoi facilmente e arbitrariamente permutare in tutte le direzioni, ma come oggetti viventi con una nascita, una vita e una morte”.
Affascinante, e così il lavoro di Escudero, anche se per comprendere le note che accompagnano il CD, pubblicato dalla Neuma Records, serve una laurea in matematica.
Voto: 7
Marco Loprete