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Giacomo Fronzi è ricercatore di Estetica all’Università di Messina, studioso di filosofia della musica, pianista, e critico musicale per Rai Radio 3. Quando può presta anche la sua penna “digitale” a Kathodik, ed esce in questi giorni con un volume di Storia della Musica del Novecento, la sua personale Storia della Musica del Novecento, che si focalizza sui personaggi caratteristici della musica contemporanea. Come recita il sottotitolo, Fronzi inizia con Arnold Schönberg, padre dei primi del novecento della musica atonale, esploratore indefesso delle potenzialità delle dodici note, per alcuni distruttore e per altri salvatore della musica e dei suoi derivati, e come in una forma di “scala maggiore di S” arriva all’italiano Salvatore Sciarrino, passando dalla prima S fino ad arrivare dopo 8 capitoli alla S “un tono sopra”. In questo modo, il nostro traccia la sua personale cartina sonora che trascende anche il canone strettamente classico/contemporaneo raccontando le vicende umane e artistiche, intrecciate indissolubilmente, oltre che dei classici autori della musica contemporanea come Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez, Charles Ives, John Cage, Giacinto Scelsi, Luciano Berio, come anche di György Ligeti, nome diventato “comune” grazie al regista Stanley Kubrick, come anche di Arvo Pärt, per poi intraprendere incursioni in altri lidi del pentagramma, raccontando di Frank Zappa, musicista che secondo alcune vulgate si è sempre sentito “contemporaneo” pur vivendo e producendo in prevalenza rock in tutte le sue forme, come anche di Astor Piazzolla, rinnovatore dell’arte del tango contemporaneo, oppure spingendosi in Oriente per parlare del compositore Toru Takemitsu. Fronzi, con uno stile piacevole e divertente, ci introduce alle tecniche compositive utilizzate da ogni musicista invitandoci ad apprezzare la bellezza della musica e a proseguire la lettura per conoscere la prossima storia, che merita l’attenzione del lettore perché: “ciascun compositore incrociato nel nostro percorso ha usato un linguaggio o ha ideato delle soluzioni compositive che, oltre a differenziarlo dagli altri, ne ha caratterizzato lo stile”. Dato che fortunatamente non si può parlare di musica senza prima o poi ascoltarla, il nostro alla fine di ogni capitolo fornisce una prima indicazione di ascolto. Sta al lettore decidere se ricercare la composizione alla fine di ogni capitolo oppure se crearsi una personale scaletta da cui attingere per i suoi “suoni quotidiani”. Chiaramente, libro alla mano!
Giacomo Fronzi, Percorsi musicali del Novecento. Storie, personaggi, poetiche da Schönberg a Sciarrino, Roma, Carocci Editore, 2021