(Pyroclastic Records 2020)
Dieci tracce. Dieci brani. Dieci momenti musicali. Dieci conversazioni fra due pianoforti. “Two pianos sounding in tandem” (come si legge infatti nelle brevi ma puntuali e intelligenti note di Bradley Bambarger riportate all’interno del CD): ecco, in sintesi, ‘How to Turn the Moon’, lavoro firmato insieme da Angelica Sanchez e Marilyn Crispell, entrambe pianiste, rispettivamente mixate sul canale audio sinistro e destro. Sono dieci le tappe del cammino musicale percorso insieme da Sanchez e Crispell, spaziando dal frammento breve di due minuti al dispiegarsi ampio e sinuoso di composizioni che arrivano ai sette-otto minuti. Anche sul piano propriamente sonoro (inteso, a sua volta, nelle varie articolazioni della sonorità in termini di melodia, armonia, ritmo), e dunque non solo sul piano della durata, ‘How to Turn the Moon’ alterna in modo sapiente e mai scontato, ben ponderato e insieme libero e spontaneamente espressivo, frammentazione e distensione, chiusura e apertura, istanza disgregativa e spinta costruttiva. È una sfida non facile quella rappresentata dalla registrazione e pubblicazione di un disco per ‘soli’ due pianoforti, specialmente in un’epoca come la nostra spesso tendente a privilegiare unilateralmente ciò che è denso, pieno e altisonante (fino all’estremo del rumoroso e del caotico) rispetto a ciò che è sottile, vuoto e quasi tendente a sfiorare il silenzio, ma si tratta di una sfida che due musiciste come Sanchez e Crispell sanno raccogliere, affrontare e superare molto bene in ‘How to Turn the Moon’. A suo modo, un disco come ‘How to Turn the Moon’ può essere inteso come una profonda e sincera dichiarazione d’amore alla musica, che lascia alla fine nell’ascoltatore la sensazione che due pianoforti capaci di dialogare fra loro possano saturare (anche emozionalmente) lo spazio sonoro quanto e persino più di un’intera orchestra.
Voto: 8