(Hittite Records 2020)
Musicista turco da anni vivente in Canada, il chitarrista Orham Demir ci propone il secondo volume del suo progetto ‘Freedom in Jazz’ (il primo uscì nel 2019). Il jazz annunciato nel titolo è quello della tradizione di chitarristi come John McLaughlin e Joe Pass (del quale manca tuttavia completamente il contrappunto sulla linea dei bassi). Le composizioni sono tuttavia tutte originali (ma sbaglio io o il tema di Peace, la tredicesima traccia non è forse identico allo standard Yesterdays?). Per la verità, la libertà – anch’essa annunciata nel titolo – è limitata: le strutture dei brani sono chiaramente riconoscibili e l’improvvisazione è ancorata in modo evidente e rigoroso ai giri armonici. Non è per forza un male (anzi, a ben vedere, la libertà improvvisativa è sempre limitata, anche quando pretende essere radicale e totale): ma il suono è limpido, la mano espressiva – e alla bisogna anche rapida e incisiva, le melodie ariose e cantabili. La caratteristica forse più discutibile è una certa rilassata mono-tonia, ne senso che non c’è molta varietà nei toni sonori dell’album, nel complesso caratterizzato da una pervasiva distensione emotiva. Il che può anche essere un segno di coerenza e, soprattutto per gli amanti della chitarra solistica, potrebbe essere indice di una solida autenticità artistica.
Voto: 7