(Discus Music 2021)
Sensibilità ispirata, swing, atmosfere intime da jazz club con un tocco cameristico e un “je ne sais quoi” new age sono gli ingredienti di questo disco. Una delle formazioni più nobili del jazz classico – il trio con contrabbasso (Tom Riviere), batteria (Steve Hanley) e piano (Matthew Aplin), integrato nell’ultima, quasi debussyana, traccia (A Mackerel’s Tale) dalla voce parlante vellutata di Nel Begley – è qui adottata con competenza e riproposta sfruttando richiami e rievocazioni (ci potete ascoltare Paul Motian e Bill Evans, ma anche Anthony Braxton). Nitidi e interessanti i temi: segnalo ad es. la quasi-filastrocca da soneria di Sound Logic /Sound Magic; Watching the Arc of Bats, con l’incedere cadenzato, solenne e vigoroso del contabbasso, raggiunto poi dal piano all’unisono; l’ampio respiro delle onde placide disegnate dal piano in Brave to Swim in This Eeather (e non avevo ancora letto il titolo prima di formulare questa descrizione) e il brano à la Monk Brimful.
La forma canzone tipica dello standard jazz è organicamente sviluppata in modo narrativo, lasciando spazio, com’è negli schemi del genere, alla lirica dell’improvvisazione solistica, senza mai trascurare l’intreccio di un raffinato e intenso interplay che a sprazzi, ad es. nella seconda parte della medley (Sockeyed /Loose Laces) passa in primo piano. Rispetto al timbro una segnalazione particolare va senz’altro a quello del contrabbasso, che puntella molto bene le nitide note del piano. E la batteria, com’è giusto, lavora incessantemente concedendosi talvolta qualche momento di autonomia.
Senza novità stravolgenti, il disco è molto ben confezionato e invita gli ascoltatori, laddove possibile, ad ascoltare il trio dal vivo.
Voto: 8