(Da Vinci Publishing 2021)
Il bajan è un particolare tipo di fisarmonica cromatica a bottoni, sviluppata in Russia all’inizio del XX secolo, che ha attirato l’interesse tanto dei compositori quanto dei musicisti in virtù delle sue particolarità timbriche, che lo distinguono dalla fisarmonica classica, specialmente per quanto riguarda i bassi che presentano un suono più potente. In questo nuovo Cd della Da Vinci Classics, il giovane musicista Raffaele Damen si cimenta con un repertorio per bayan solo, con brani scritti tutti negli anni Duemila, con la sola eccezione della composizione di Stephen Montague, risalente al 1992. Per fortuna – dell’interprete, ma soprattutto degli ascoltatori – gli autori chiamati a raccolta in questo progetto non si sono lasciati ingolosire dalle seduzioni dello sperimentalismo timbrico più radicale, e spesso autoreferenziale, che ingabbia una certa fronda della produzione contemporanea. Piuttosto, i compositori – che rispondono ai nomi di Bruno Mantovani, Danilo Comitini, Martin Lohse, Sonia Bo, Benjamin de Murashkin, S. Montague – lavorano con intelligenza su parametri ritmici e temporali, alterando ripetizioni e variazioni, monodie e polifonie, stasi armoniche e modulazioni inaspettate, consonanze e cromatismi, escogitando soluzioni che sanno sfruttare al meglio le potenzialità espressive di questo singolare strumento. C’è spazio anche, nella composizioni tripartita del danese M. Lohse, per un approdo verso territori melodici e armonici più familiari, venati da una certa nostalgia di fondo, che concedono all’ascoltatore una sorta di momentaneo ristoro rispetto alla sensazione di costante tensione che innerva la maggior parte dei brani qui presentati, tutti eseguiti con grande maestria da Raffaele Damen.
Voto: 7