(North Pole Records 2021)
“Your favourite band”? Non esageriamo. Ma se non altro l’ultimo lavoro di Miss Massive Snowflake (aka Shane De Leon, ex Rollerball) mi dimostra che l’indie è ancora vivo.
Sullo stato di salute non mi pronuncio. L’album è buono. La psichedelia morbida à la Radiohead di To the Bone (ma con un gusto più eccentrico, persino più ironico), quella più involuta di Florians Hair, il post-punk di The Dooorman tra Wire e Beck (vocoder più chitarre taglienti), il garage punk di Church / Casino (dentro ci sono anche i Prodigy di Smack my Bitch Up), l’anima soul della title-track affrescano un paesaggio variegato, un pizzico delirante, un pizzico malinconico, un pizzico sperimentale, un pizzico pop. Merito anche dei sodali di De Leon: Andy Brown (produttore), Ty Herman, Keith Martinez, gli italiani Jacopo Andreini e Fabrizio Testa (alias Il Lungo Addio).
L’impressione, però, è che l’operazione avvenga fuori tempo massimo. Gli anni ’90 sono finiti da un pezzo, i 2000 non sono mai davvero cominciati. Cos’è che stiamo ascoltando, dunque?
Voto: 6
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