(Silentes 2021)
Il precedente digital album del 2020, “Play With Me”, metteva abbastanza le cose in chiaro.
Il rapporto tra Gianluca Favaron, Fabio Ricci e l’artificiale bellezza di Verena Becker, era una non dialogante chiacchierata, buona per questi tempi di: non ti ascolto ma ti sento.
L’insieme, ottimo per l’afa opprimente che scioglieva l’asfalto sotto le suole.
Ora, l’atto due fisico, in 12” vinilico, ti stampa in fronte un bel bacio che la Verena vuol darti.
Spigoloso e sensuale, con l’asfalto ancora appiccicato sotto le suole di cui sopra ma, si approssima il tramonto, e dunque, tutto si appresta a scintillio e il make up illumina la notte in arrivo.
Digitale e di caleidoscopico neon multicolore, lei è una pop star (o vorrebbe/potrebbe esserlo), farsi ammirare, lasciarsi cantare, questo l’intento.
Poi i tempi son quel che sono, i due gF e Fr, osservano e propongono spasmi alla lei, senza risentimento e con mucho piacere.
L’insieme batte su un dente in infiammo che assomma carambole Rephlex, fumenti ambientali e bello soul, come un Newton / DVA post “Buried Dreams” in disco/sfreno.
Verena, dalla pelle fredda, gestisce l’ansia e intanto balla e canta, senza più nessun domani da aspettare o sognare.
L’abito che indossa, uno schianto.
Verena è bella come Britney dopo un urto tanto sul musetto.
Voto: 8