Raccontare da un punto di vista “popular” il periodo complesso e tormentato della storia italiana che va dal 1968 al 1978, un decennio in cui tentativi di cambiamento e ‘svecchiamento’ della società italiana si intrecciavano a pulsioni di preservazione dell’esistente. Lo fa lo studioso Carlo Bianchi che indaga questo periodo avendo come interessante faro concettuale la “Dialettica Negativa” di Adorno, e utilizzando la Popular Music come ausilio e strumento importante per capire le problematiche e i risvolti di questa contraddizione mai completamente risolta. L’autore sviluppa la sua riflessione “squadernando” la sua ricerca in quattro capitoli: Dialettiche del cristianesimo, Dialettiche della città, Dialettiche del Long Playing, Dialettiche della violenza. In questo modo l’autore mostra l’intreccio mai dipanato di “sacro e profano” che si traghettava in maniera biunivoca avanti e indietro, dalla società in prevalenza cattolica alla musica di alcuni autori come Fabrizio De Andrè, come anche attraverso le messe beat che veicolavano in musica il sentire di una parte dei giovani cattolici, e ragionando anche intorno al discorso della violenza, sia testuale che “fisica” che influenzò i testi della musica popolare e condizionò anche per un certo periodo la dimensione dal vivo.
Link: Carlo Bianchi, Canzoni italiane 1968-1978. Storia e antropologia, Libreria Musicale Italiana LIM, 2020