(ECM Records 2021)
Da sempre improntata a un’impostazione formale rigorosa, cerebrale, quasi ascetica, che riceve linfa vitale dal groove contagioso delle progressioni ritmiche che scorrono incalzanti e ipnotiche, la musica del pianista e compositore svizzero Nik Bärtsch (classe 1971) viene sottoposta, in questa sua nuova uscita per la ECM Records – per la quale ha già pubblicato lavori con le sue formazioni Ronin e Mobile – a una interessante ri-definizione. La vena geometrica sottesa a tutte le sue composizioni – non a caso designate da titolazioni che fanno capo al concetto di modularità – pur non essendo affatto rinnegata, viene in qualche modo smussata in queste rivisitazioni che l’artista su di esse compie, servendosi “solo” del proprio strumento, il pianoforte. Emergono così, all’interno del flusso minimale e ritualistico dei pattern che ne costituiscono l’ossatura, toccanti sprazzi melodici, sospensioni improvvise e meditative, misteriose esplorazioni timbriche. Pur rimanendo coerente col proprio linguaggio, Bartsch aggiunge qui un nuovo, coinvolgente tassello alla costruzione di quella idea di Musica Organica che sorregge e guida tutti i suoi numerosi progetti, sia come compositore e musicista, sia come produttore discografico. Come sempre, la qualità della registrazione è eccellente, e ci fa percepire tutte le sfumature timbriche e interpretative con cui Bartsch dona nuova linfa ai suoi, già di per se stessi bellissimi, lavori.
Voto: 7,5