(Da Vinci Publishing 2021)
In principio fu John Cage, il quale con la deliziosa Suite For Toy Piano del 1948 non solo dimostrò che era possibile partorire qualcosa di musicalmente nuovo e valido da uno strumento dall’estensione e dalle capacità timbriche limitate come il pianoforte giocattolo (un giocattolo, appunto; dunque estraneo a qualsivoglia tradizione musicale classica), ma diede vita, sorprendentemente, a un filone (uno dei tanti, nel variegato secondo Novecento) in cui si sono inscritti importanti autori come Crumb e Kernis. Con questo originale Cd licenziato dalla Da Vinci Classics, la pianista italiana Antonietta Loffredo mostra come la lezione di Cage sia più che mai viva, e non più circoscritta ad autori americani. La Loffredo esegue infatti 13 lavori di altrettanti autori provenienti da diverse parti del mondo (con una particolare attenzione per compositori italiani); lavori che, nella loro breve durata (mediamente compresa tra i 3 e i 5 minuti), esibiscono una fantasia – soprattutto per gli incastri ritmici e per lo sviluppo del materiale tematico – davvero notevole. La sonorità metallica e squillante del pianoforte giocattolo è talvolta arricchita da ulteriori strumenti a percussione (tra cui un percussionista-robot..), producendo effetti bizzarri e ironici, seppur non manchino brani di carattere maggiormente introspettivo. La mancanza di melodie capaci di catturare da subito l’attenzione dell’ascoltatore (al modo di Cage nella succitata suite) è sopperita dall’abilità nell’inventare soluzioni compositive davvero originali e sorprendenti, sovente guidate da fonti d’ispirazione extra-musicali. La Loffredo esegue questi brani con la dovuta (e richiesta) precisione e attenzione al dettaglio, senza tuttavia tralasciare quel senso di giocosità e di naiveté naturalmente associato a questo singolare strumento.
Voto: 7