(Cold Blue Music 2021)
Nelle parole di uno dei suoi maestri – il da poco scomparso Harold Budd -, Peter Garland è un compositore “che sa quello che sta facendo, e lo fa costantemente”. Cos’è, dunque, che fa di preciso Garland? Qual è la sua cifra stilistica ricorrente? Direi che ciò emerge chiaramente dalla sua musica per pianoforte, strumento per il quale il compositore americano ha scritto moltissime pagine, alcune delle quali divenute ormai dei capisaldi della letteratura pianistica americana del secondo novecento. Il suo è un linguaggio schiettamente tonale, molto spesso modale, fatto di ampi e spaziosi passaggi accordali, alternati a sequenze ripetute di note che sfociano in incalzanti pattern ritmici. Talvolta dal susseguirsi degli accordi si formano trame melodiche di cristallina bellezza. Dosando e mescolando questi essenziali ingredienti, Garland riesce a sviluppare delle narrazioni musicali, come nel caso di queste due composizioni, ispirate a fonti letterarie e teatrali. Per eseguire al meglio la musica pianistica di Garland, nel suo alternare passaggi lirici e percussivi, occorre un misto di dolcezza e decisione, e una grande attenzione al peso espressivo di ogni singola nota. Cose che il pianista Ron Squibbs conosce molto bene, data la sua familiarità con il linguaggio del compositore, e ciò affiora una volta di più da queste toccanti e accurate interpretazioni.
Voto: 7,5