(Klanggalerie 2021)
Folk albionico disperato/disperante, che si avvolge nel caos (l’opener Misborn), per poi lasciarsi trasportar dalle nubi, verso un tiepido sole che rischiara livide distese desertico/detritiche.
Prima uscita solista per Elizabeth S., spesso e volentieri nel corso del tempo, con Eyeless In Gaza e con Martyn Bates ed Alan Trench nel progetto Twelve Thousand Days (e chi vuol capire capisce).
Dal caos e immondizia ad una tremolante luce che sfrigola di attrito, con glaciale grazia, fra Nico e Laurie Anderson, mentre la notte cala tutta attorno.
Tra aperture orchestrali, silenzi trafitti di harmonium, fisarmoniche e qualche accenno di pagane danze campestri.
Un intimo diario dalle pagine ingiallite, stretto al petto mentre si procede in una lenta caduta.
Voto: 7,5
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